Memorie di vita militare – Diario di un giovane soldato nella Grande Guerra

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COD: 978-88-6942-014-6 Categoria:

Descrizione

Il libro contiene i diari di Giuseppe Rocca, prozio della curatrice, nato nel 1891 e soldato della Prima guerra mondiale, che combatté fino all’autunno del 1915 quando, il 28 ottobre, fu ferito gravemente mentre portava il rancio ad alcuni suoi commilitoni. La particolarità del diario di Giuseppe Rocca sta nello stile di scrittura che è molto ricco e articolato nel tipo di commenti e riflessioni che vi sono esposte, che denotano una discreta cultura e la certezza di rispettare saldi principi morali. Frequentatore attivo di ambienti cattolici, diplomato all’Istituto Alberghetti di Imola con la qualifica di meccanico, fondò, assieme ad altri cinque giovani, il circolo Silvio Pellico, che ebbe un ruolo molto importante nella formazione di tanti cattolici imolesi. Nelle pagine dei diari, Rocca non si oppone all’autorità dei suoi superiori, che rispetta e ai cui ordini non si sottrae, ma è critico quando vede che i diritti umani sono ignorati o le azioni che si vanno a svolgere non sono logiche. Si rammarica, per esempio, per il comportamento dei suoi commilitoni, che requisiscono i beni ai contadini nei territori friulani che occupano durante l’avanzata dei primi mesi di guerra e lasciano queste persone praticamente sul lastrico; afferma che, allora, non ci sono differenze tra liberatori e oppressori.
Nei diari, piccoli taccuini personali, sopravvissuti alle censure a cui erano sottoposte le corrispondenze con amici e familiari, sono quindi narrati e commentati i mesi del servizio militare dall’addestramento al congedo (15 luglio – 25 novembre 1914) e dal ricevimento della cartolina precetto e al successivo invio sul fronte fino al ferimento con conseguente ricovero all’ospedale militare (15 maggio – 28 ottobre 1915). Nel periodo del ricovero tenne una corrispondenza abbastanza regolare con la famiglia; dimesso dall’ospedale, fu militare anche nel 1916 e nel 1917. Di questo periodo non è giunta a noi alcuna documentazione.
Giuseppe Rocca, detto Peppino, conservò comunque fotografie e cimeli, che vengono riprodotti nell’ultima parte del libro: fotografie, onorificenze e diplomi, integrati da tutta la documentazione che è stata ritrovata dalla curatrice, aiutata in questo lavoro da un gruppo di suoi studenti.

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brossura