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Descrizione
Il libro
Il libro intende far conoscere ai lettori italiani la storia del II Corpo d’Armata polacco che prese parte alla Campagna d’Italia. È la storia di un reparto che non aveva dietro di sé un paese, in quanto la Polonia non esisteva più come stato indipendente, dopo che nel settembre del 1939 era stata spartita tra la Germania nazista e l’Unione Sovietica. A differenza degli altri paesi in guerra il II Corpo era costituito, per la maggior parte, da uomini e donne che avevano vissuto la terribile esperienza della prigionia nei campi di lavoro in Russia e dai quali erano potuti uscire solo dopo l’accordo sottoscritto a Londra nel luglio 1941 tra il governo sovietico e quello polacco in esilio. Dopo l’attacco delle forze del Terzo Reich alla Russia nel giugno del 1941, Stalin autorizzò la formazione di un’armata che potesse contribuire alla sconfitta del nazismo. Il comando fu affidato al generale Władysław Anders, che riuscì a convincere Stalin a fare uscire il reparto dall’Unione Sovietica e a trasferirlo prima in Iran, poi in Iraq, sotto il controllo inglese, dove nel luglio del 1943 nacque il II Corpo d’Armata. L’addestramento continuò in Palestina, in vista di un possibile impiego sul fronte italiano. Successivamente i polacchi furono trasferiti in Egitto, da dove, tra la fine del 1943 e i primi mesi del 1944, si imbarcarono diretti a Taranto. I polacchi combatterono sulla linea Gustav nel settore del fiume Sangro poi furono trasferiti sul fronte di Cassino con il difficile compito di conquistare il colle di Montecassino con la storica abbazia. Dopo avere subito gravi perdite, il 18 maggio 1944 la bandiera polacca sventolava sulle rovine dell’abbazia. In seguito i polacchi risalirono l’Italia lungo la costa adriatica con l’VIII Armata britannica, liberarono Ancona il 18 luglio e ai primi di settembre Pesaro. Nella seconda metà di ottobre scesero dallo spartiacque dell’Appennino tosco-romagnolo lungo le valli del Bidente, del Rabbi e del Montone in direzione della via Emilia tra Forlì e Faenza. Il 9 aprile 1945 il II Corpo prese parte all’attraversamento del fiume Senio e alla rapida avanzata verso nord, entrando a Bologna la mattina del 21 aprile. A guerra terminata gran parte degli oltre 100 mila membri del II Corpo si rifiutò di fare ritorno in Polonia, dove si era insediato un governo filosovietico e rimase in Italia per oltre un anno. Entro l’autunno del 1946 i militari polacchi furono trasferiti in Gran Bretagna, dove furono inseriti in percorsi di formazione professionale e molti emigrarono in vari paesi.
L’autore: Enzo Casadio
Enzo Casadio è nato a Faenza il 12 settembre 1952. Laureato in Lingue e Letterature Straniere all’Università di Bologna, ha lavorato presso l’ufficio estero di un istituto di credito, attualmente è pensionato. Da vari decenni si occupa della storia delle operazioni militari in Romagna durante la Seconda Guerra Mondiale e ha collaborato alla realizzazione di diverse mostre e pubblicazioni sull’argomento. A partire dal 2005 si è dedicato allo studio delle vicende del 2° Corpo d’Armata polacco nella Campagna d’Italia. Negli anni ha raccolto molto materiale sull’argomento. Col tempo ha esteso il suo interesse alla presenza dei militari polacchi in Italia nella Prima Guerra Mondiale e ai legami nati tra Italia e Polonia nel periodo napoleonico e risorgimentale. Nell’aprile del 2015, in occasione delle celebrazioni del 70° Anniversario della Liberazione di Bologna, è stato insignito della croce di IV classe dell’Ordine al Merito della Repubblica di Polonia.
Informazioni aggiuntive
Peso | 0.890 kg |
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Dimensioni | 210 × 297 cm |
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