Via Paradiso

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COD: 978-88-96328-41-5 Categoria:

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I racconti di Carmelo Romano viaggiano tra memoria e immaginazione. Immaginazione che ci rimanda a volte alla cruda realtà di oggi, esterna però alla realtà del suo lavoro di medico. Come se vi fosse un pudore a scrivere del dolore della malattia per il rispetto che deve essere portato alle persone che soffrono. Come se il dolore degli altri lo toccasse così profondamente da non potere superare con la parola scritta il silenzio che quel dolore invoca.

Il dolore lascia senza parole.

Nonostante questo silenzio così ricco di umanità, la sua scrittura focalizza immagini di un film molto personale, per molti versi autobiografico. Ma la verità delle sue parole trascende il suo mondo individuale per farsi storia sociale e civile dell’Italia. Sia quando ci parla del passato, della sua infanzia o della sua adolescenza siciliana, sia quando affonda la parola nella realtà moderna e violenta della immigrazione e della prostituzione.

Lo sguardo di Carmelo è ricco di umanità, a tratti malinconico, altre volte sensuale o ironico, sempre appassionato alla vita, soprattutto quando ci parla dei suoi personaggi, dei suoi affetti oppure delle passioni del tempo libero, come l’arte del bonsai o il gioco del golf. Oppure quando ci parla del suo amore per la natura.

I racconti della memoria di Carmelo Romano ci parlano di una «benedizione» della memoria, contrapposta a quella che è stata chiamata la «maledizione» della memoria.

Un grande poeta spagnolo scriveva che i ricordi sono come dune nel deserto che vanno e vengono o come le onde del mare, mai uguali a se stesse. La deformazione della memoria è il modo con cui il presente afferra il passato. Ma comunque arrivino questi ricordi la memoria può far molto male oppure fare tanto bene. La memoria del passato è scritta in modo indelebile nel libro della nostra anima.

La memoria può essere una «maledizione» se ci ricorda una tragedia vissuta personalmente che ci commuove o ci fa soffrire tutte le volte che riemerge o quando viene raccontata. Che rifiutiamo quando non riusciamo a sopportarla.

La memoria può essere una «benedizione» se ci ricorda un mondo sereno di affetti per le persone care e per le cose che abbiamo amato. Questa memoria pacifica la nostra anima con il mondo del presente e infonde un dolce struggimento per ciò che non c’è più nella realtà ma che portiamo dentro di noi come uno scrigno di pietre preziose che illuminano la nostra vita. La memoria di Carmelo Romano è una benedizione per lui, per la sua famiglia e per tutti noi.

 Raffaello De Brasi

 

Informazioni aggiuntive

Dimensioni 15 × 21 cm
Pagine

Pubblicazione

Formato

Confezione

brossura e copertina con bandelle