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Vivere nella valle del Santerno e vedersi passare accanto il mondo. Così si può riassumere in breve quanto racconta Graziano Biagi di Fontanelice in queste pagine; nato e vissuto fino a questo momento, e si potrebbe dire per sempre, in questo paese lungo la strada che da Imola porta a Firenze, Biagi ha visto molte cose nella sua ormai lunga vita. Le contraddizioni e le violenze del fascismo da bambino, filtrate e connesse con i ricordi dell’infanzia e della vita familiare.
La terribile esperienza della guerra vista da vicino, con il passaggio del fronte davanti a casa e il suo successivo arresto, nei lunghi mesi tra la fine del 1944 e la primavera del 1945, a pochi chilometri di distanza, con le esplosioni, le distruzioni, le vittime civili, tra le quali parenti e conoscenti.
Già ragazzo, Biagi riesce a vivere quei giorni colmi di pericoli mortali con la curiosità, e a volte l’entusiasmo, dell’adolescente che non può perdere l’appuntamento con le straordinarie novità che ogni giorno possono accadere, anche a rischio della vita.
Così come, mentre si fa uomo, vive i giorni difficili delle privazioni, ma anche dell’entusiasmo e della voglia di fare degli anni del dopoguerra, segnati purtroppo dalla consapevolezza che ormai il fratello Carlo non farà ritorno dalla Russia, dove era andato militare e aveva scritto spesso a casa per tenere vivo l’unico tesoro che aveva, il legame con la famiglia e la sua terra. Infine, vediamo Biagi, ben presente nella comunità in cui vive, partecipare alle attività sociali per mantenere saldo il senso di appartenenza alla terra in cui vive, alla sua Fontanelice.
Informazioni aggiuntive
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Confezione | brossura e copertina con bandelle |