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Esaurito
Descrizione
Per Santa Lucia si saldano i conti in sospeso e si mangiano i granchi alla fiera; a Natale si brucia il “Pater noster” e si indossa una camicia nuova per tenere lontani i malanni. Contro la grandine si accende il cero della Candelora; di venerdì non si semina. Queste sono alcune delle indicazioni di cui è ricca la tradizione contadina, argomento di questo libro.
Leggendone le pagine ci si addentra in un mondo già scomparso, del quale anche il ricordo è in via di estinzione, vivo nella sua interezza soltanto nella memoria dei più anziani. Vi si ritrova una società legata fortemente alla vita rurale, ai ritmi delle stagioni e delle colture agricole, conosciuta dalle generazioni meno attempate solo in parte, fatta intuire ai più giovani solo attraverso i ricordi di nonni o genitori.
L’insieme di queste usanze e superstizioni rappresenta una parte non trascurabile del patrimonio culturale delle popolazioni contadine. Vi sono nascosti consigli pratici, si descrivono azioni scaramantiche o riti sacrali che offrivano un sostegno morale e psicologico nell’affrontare le incognite delle avversità meteorologiche o i malanni di persone e animali. Non sempre avevano effetti pratici, ma erano certamente rassicuranti. Altri precetti, infine, regolavano le relazioni tra le persone, trasmettendo elementari regole di cortesia, e codificavano i riti principali della vita umana, dalla nascita al matrimonio e alla morte.
Questo lavoro, frutto della collaborazione dell’autrice con un gruppo di anziane signore, ha permesso di recuperare un piccolo “corpus” delle ricorrenze più importanti e dei riti, delle tradizioni e delle superstizioni a esse collegate.
Scritto in modo sintetico, ma non per questo superficiale, aiuta a tenere vivo questo mondo anche nella mente delle generazioni future.